Nel mezzo della via del Duomo sorge la Cattedrale di Napoli, sacra alla Vergine Assunta.
Fu questo luogo primamente centro del culto pagano, indi culla della Fede Cristiana
in Napoli. Eletta Napoli a capo del reame sotto il dominio angioino, Carlo I gettò le
fondamenta della nuova Cattedrale, colla distruzione di tanti monumenti dell’antica
Stefania… Il tempio fu più volte rimaneggiato: nel XVII secolo il cardinale Decio Carafa
volle ammodernare il sesto acuto delle finestre; e poscia il card. Innico Caracciolo fece
adornare le pareti di fregi e cartocci a stile barocco, e rivestire d’intonaco le colonne
di marmo. Nel secolo XVIII il card. Giuseppe Spinelli rifece la tribuna, e vi collocò il
maggiore altare, che era prima in mezzo alla crociera. [Nel XIX secolo] il card. Filippo
Caracciolo ridusse il Duomo nell’attuale stato, sgombrando specialmente l’intonaco
delle colonne, e il restauro fu compito dal card. Sisto Riario Sforza, [che nel 1871 rifece
completamente la tribuna. Nel XX secolo sono state poi compiute ulteriori opere di
restauro o di adattamento liturgico. La facciata attuale è quella di Enrico Alvino, ultimata
alla fine del 1898 e inaugurata nel 1905].
La chiesa è composta a tre navi, in forma di perfetta croce latina; 14 pilastri sostengono
gli archi delle navi e due più grandi l’arco maggiore; ognuno è adorno da tre lati
di altrettante colonne di granito, o altro marmo africano; i due maggiori ne hanno
cinque… Fare un elenco - anche sommario - delle cappelle minori della Cattedrale occuperebbe
molto spazio; possiamo però ricordare qui almeno i principali artisti che vi lavorarono:
nelle cappelle vi sono infatti sculture di Tino da Camaino, Paolo de Matteis, Giuseppe
Sammartino, Nicola Vaccaro, Nicola Maria Rossi, Bartolomè Ordonez, Lello da Orvieto
e Giulio Mecaglia; inoltre sono da citare la Cappella dei Capece Minutolo (bell’esempio
di gotico napoletano), le sculture di Domenico Antonio Vaccaro, la Cappella Brancaccio,
progettata da Giovanni Antonio Dosio con sculture di Pietro Bernini, Girolamo D’Auria,
Michelangelo Naccherino e Tommaso Montani e dipinti di Francesco Curia, la “Pala
dell’Assunzione della Vergine”, dipinta da Pietro Vannucci, detto “il Perugino” (maestro
di Raffaello), nel 1506.
Stupenda è poi la Cappella del Succorpo, limpido esempio di architettura rinascimentale
con influenze bramantesche, realizzata dallo scultore lombardo Tommaso Malvito. Posta
sotto l’abside, è suddivisa in tre navate da colonne marmoree: al centro vi è la scultura
del cardinale Oliviero Carafa orante. Un recente restauro ha permesso il recupero del
cassettonato marmoreo del Cinquecento. Sotto l’altare, in un’olla recante il suo nome,
sono custodite le ossa di S. Gennaro.
Nella navata sinistra della Cattedrale vi è l’ingresso alla paleocristiana Basilica di S.
Restituta, risalente al IV secolo e rimaneggiata alla fine del XVIII secolo; da essa si
accede al Battistero di S. Giovanni in Fonte, il più antico battistero d’Europa.